cancro dell' orofaringe

IL CANCRO DELL’OROFARINGE

il cancro dell’orofaringe?

Il cancro dell’orofaringe è un tumore che origina nei tessuti dell’orofaringe, la porzione di faringe che corrisponde alla parte posteriore della gola. La faringe è un condotto cavo lungo circa 12 cm, che, da dietro il naso, scorre fino al collo per continuare nell’esofago, organo che termina nello stomaco. L’orofaringe comprende il palato molle, che è la parte superiore, la parete posteriore della bocca, la base della lingua e le tonsille.

Il cancro dell’orofaringe insorge comunemente nelle cellule che rivestono l’orofaringe specialmente in corrispondenza del tessuto linfatico

I sintomi sono rappresentati da mal di gola persistente, difficoltà di deglutizione, perdita di peso, cambiamento del tono di voce, dolore all’orecchio oppure la comparsa di una tumefazione nella parte posteriore della bocca o nella gola. Anche l’ingrossamento di un linfonodo del collo in assenza di sintomi infiammatori può essere il primo segno di malattia.

In presenza di questi sintomi, lo Specialista Otorinolaringoiatra esaminerà la gola utilizzando uno specchio e un apparato illuminante; palperà inoltre il collo per accertare la presenza di eventuali masse. Qualora rilevi la presenza di tessuto anomalo, eseguirà una biopsia, ossia asporterà un piccolo campione di tessuto che invierà in laboratorio per l’esame al microscopio, allo scopo di valutare se vi siano cellule neoplastiche.

Fattori di rischio

I principali fattori di rischio sono comuni a quelli di altri tumori del distretto cervico-facciale: classicamente l’abuso di fumo e alcool. Ma in realtà a seguito di un aumento d’incidenza di questi tumori del 250% si è scoperto che il virus del papilloma umano HPV (Human Papilloma Virus) determina la formazione di questi tumori in circa la metà dei casi. I tumori indotti dal virus colpiscono pazienti più giovani, hanno più propensione alla precoce meta statizzazione linfonodale ma, fortunatamente, hanno una maggiore possibilità di guarigione.

Inoltre i tumori indotti dal Virus insorgono nel tessuto linfatico della tonsilla palatina o della tonsillalinguale


Come si tratta il tumore dell’orofaringe

Tutti i pazienti portatori di cancro dell’orofaringe possono essere sottoposti a trattamento. Esistono tre opzioni terapeutiche:

  • chirurgia, che consiste nell’asportazione del tumore;
  • radioterapia, che utilizza dosi elevate di raggi X per distruggere le cellule tumorali;
  • chemioterapia: questo trattamento, che consiste nella somministrazione di farmaci che distruggono le cellule tumorali, ed è attualmente oggetto di sperimentazione clinica.

La chirurgia ha subito una notevole evoluzione con l’introduzione della chirurgia Robotica. Infatti oggi è possibile asportari tumori al I o II stadio (inferiori a 4 cm) utilizzando il Robot chirurgico: il chirurgo sta ad una Consolle, infila le dita delle sue mani in cilindretti e i movimenti delle mani vengono replicati da piccole braccia e mani infilate attraverso la bocca del paziente. Il ricorso ad una chirurgia invasiva si è pertanto molto ridotto negli ultimi anni.

La radioterapia viene utilizzata da sola come trattamento primario (35 sedute per 7 settimane) nei tumori ai primi stadi e in associazione alla chemioterapia nei III e IV stadi. Tumori avanzati richiedono l’utilizza di trattamenti combinati che devono essere comunque gestiti da Team multidisciplinari.

Prognosi

La possibilità di guarigione è condizionata dallo stadio di malattia per cui diventa, come per tutti i tumori testa e collo, fondamentale la disgnosi precoce. I tumori indotti dal virus HPV, a parità di stadio, hanno una possibilità di guarigione doppia rispetto a quelli causati da fumo ed alcool

I pazienti affetti da tumore dell’orofaringe hanno un maggior rischio di sviluppare un secondo tumore della testa e del collo. Alcuni studi clinici stanno attualmente valutando se la chemioprofilassi attuata con determinati farmaci possa essere utile per prevenire l’insorgenza di un secondo tumore e, specificatamente per quelli orofaringei indotti dal virus, è d’attualità la vaccinazione con intento profilattico e eventualmente curativo.